Maria Matilde Bucchi
La Fondatrice della Congregazione nasce ad Agrate Brianza (MI), il 18 maggio 1812 e vive, come molte altre ragazze, lavorando per aiutare la famiglia. Frequenta la scuola per pochi mesi e poi è costretta a smettere, sia perché non ci sono i soldi per pagare la scuola, sia perché occorre darsi da fare. Lavora prima nei campi, poi in filanda, poi come domestica pur coltivando il desiderio di consacrare a Dio la sua vita. In effetti ancora giovane fa voto privato di castità e coltiva il suo legame d’amore con Gesù Crocifisso, attratta dalla sua Passione che la sostiene nella fatica quotidiana. Affronta i sacrifici di una vita povera con la convinzione che anche questa condizione, vissuta per scelta e con amore, può essere un modo per ricambiare l’amore con cui il Padre ha donato il Suo Figlio per noi, senza risparmio. Nel 1852 accetta di collaborare con le Figlie della Carità ¬ Canossiane ¬ nell’educazione delle fanciulle povere, nel loro Istituto di Monza, dal momento che non ha i mezzi per entrare in Congregazione come novizia. Vive insieme ad altre ragazze che condividono lo stesso ideale, le viene affidata l’educazione delle bambine più povere e comincia un lungo cammino di ricerca spirituale e religiosa che si conclude pochi anni prima della sua morte, avvenuta il 1° marzo 1882. Infatti, solo il 17 maggio 1876, Mons.Calabiana, Arcivescovo di Milano, notifica a Madre Maria Matilde e alla sua comunità l’erezione canonica in Congregazione col titolo di Suore del Preziosissimo Sangue.
Giuseppina Sommariva
Gli inizi della Congregazione non sono facili, Madre Bucchi insegna, ma non ha nessun diploma e la scuola rischia di essere chiusa; è suor Giuseppina Sommariva che accetta di restare in questa situazione precaria e mette a disposizione il suo diploma perché la scuola (e quindi la comunità) possa andare avanti. A lei dobbiamo anche la stesura della prima regola di vita della comunità e la biografia di Madre Bucchi, che è l’unico scritto giunto a noi sulla sua vita.
Alla morte della Fondatrice è lei che diventa Madre al suo posto.
Bonaventura Clerici
Una volta ristabilita la salute della famiglia religiosa, madre Bonaventura comincia ad allargare i paletti della tenda e ad aprirsi a nuovi territori e a nuove richieste apostoliche. Con lei si avviano attività scolastiche e di accoglienza; a Vercelli si apre il ritiro della Provvidenza, una casa per ragazze senza famiglia dove vive per lunghi anni sua sorella, suor Alfonsa Clerici, beatificata a Vercelli nel 2010. In Liguria nascono colonie estive, ma anche scuole invernali per bambini cagionevoli di salute, che hanno bisogno di trascorrere i mesi più freddi in luoghi dal clima mite. A Modena sorgono opere di carità e in Svizzera ci apriamo all’accoglienza e all’educazione degli immigrati, mentre alcune suore partono per la Calabria …sono i primi segni del desiderio di aprirci a nuovi luoghi in cui portare l’annuncio della redenzione a chi ne vive maggiormente la sete.
Domenica Ruggeri
Per la Congregazione si tratta di una apertura coraggiosa e neppure in Brasile gli inizi sono semplici: dopo una breve permanenza a Bragança, luogo in cui eravamo state chiamate, bisogna fare i bagagli e cercare un’altra sede. Poco per volta alcune ragazze cominciano ad unirsi a noi, le comunità aumentano e la missione brasiliana diventa una parte viva e vivificante per tutta la Congregazione.
In questi stessi anni, nel 1942, la famiglia religiosa diventa Congregazione di Diritto Pontificio (cioè non più legata principalmente alla Diocesi di Milano, ma alla Chiesa universale) e madre Domenica sente che questa approvazione è come un sigillo
definitivo posto sulla autenticità del cammino di tutte e sul dono spirituale che ci è stato fatto.
Gabriella Barale
A Monza, sede della “casa Madre”, cioè del luogo in cui riconosciamo le nostre origini, comincia la costruzione della nuova scuola. Anche a Pallanza e a Milano sorgono scuole e pensionati per poter accogliere le ragazze che arrivano da più lontano.
Nel 1957 le spoglie di Madre Bucchi arrivano nella cappella di casa Madre che diventa, sempre di più, luogo di preghiera e di memoria; lo sentono così non solo le suore italiane che si affezionano a questa “casa di tutte”, ma anche le suore del Brasile che desiderano venire almeno una volta in Italia per attingere alla sorgente e sostare davanti alla tomba di questa donna forte che ci ha dato vita.
Nel 1962 si apre il Concilio Vaticano II, la casa di Roma ospita 13 Vescovi e tutte seguono con estrema attenzione e preghiera questo momento di straordinaria vitalità della Chiesa.
Maria Viganò
Madre Maria ha il compito di accompagnare la Congregazione “attraverso” il Concilio e di attuare ciò che esso ha domandato ad ogni famiglia religiosa: il passaggio dalla preghiera di devozione alla preghiera liturgica, dal latino all’italiano, la rivisitazione delle fonti, del carisma di fondazione, delle Costituzioni.
Giannina Viganò
L’abito comincia a semplificarsi, si rivedono le Costituzioni (cioè il testo fondamentale di riferimento che descrive la vita e la missione), entra in vigore una modalità del tutto nuova di pregare con la liturgia delle Ore che rende più familiare il linguaggio dei salmi e della Parola di Dio.
Il 1976, in modo particolare, è anno di rinnovamento dell’alleanza, come lo fu l’assemblea di Sichem per il popolo di Israele. La Congregazione celebra il suo primo centenario con un anno di preghiera, studi, incontri, memoria. Si approfondisce la ricchezza della spiritualità attingendo alle fonti teologiche, bibliche, liturgiche.
Luisa Giovenzana
In Brasile accade qualcosa di simile: alle scuole si affiancano piccole comunità “inserite” nel tessuto sociale di zone molto povere e cresce l’attenzione a tutta una serie di “pastorali” specifiche destinate ai bambini malnutriti, a chi non può accedere alle cure tradizionali, alle mamme in difficoltà ed altro ancora.
Il 1976, in modo particolare, è anno di rinnovamento dell’alleanza, come lo fu l’assemblea di Sichem per il popolo di Israele. La Congregazione celebra il suo primo centenario con un anno di preghiera, studi, incontri, memoria. Si approfondisce la ricchezza della spiritualità attingendo alle fonti teologiche, bibliche, liturgiche.
La Chiesa, intanto, invita a coltivare la dimensione missionaria e per noi questo richiamo si concretizza nella richiesta di essere presenti in Kenya con una comunità di suore a servizio della Parrocchia: il 4 luglio 1987 partono le prime 5 missionarie.
Pochi anni dopo arrivano in Italia alcune giovani birmane che entrano a far parte della famiglia religiosa: non conosciamo ancora la cultura, la storia, la situazione politica del Paese, che ci si schiude davanti, con orizzonti inaspettati, solo poco per volta. Oggi possiamo dire che attraverso queste 4 ragazze entriamo in contatto con un nuovo Continente e una nuova storia.
Maria Vilanì De Araujo Moreira
Negli anni del suo mandato non solo Italia e Brasile diventano più vicini, non solo il Kenya cresce, ma si aprono anche nuovi orizzonti; i Vescovi del Timor Est per aiutare la ricostruzione di un Paese devastato dal conflitto con l’Indonesia, chiedono aiuto alla Conferenza Episcopale del Brasile e nasce un progetto che coinvolge diverse Congregazioni religiose: nasce in Timor una comunità di cui fa parte anche una suora del Preziosissimo Sangue. Tre anni fa il progetto si è concluso, ma noi siamo rimaste e attualmente Madre Vilanì guida la nuova apertura missionaria.
Giovanna Villa
Attraverso la ristrutturazione istituzionale ci si orienta su di un orizzonte mondiale e si cerca, attraverso un cammino nuovo della Congregazione, di dare con la ricchezza del carisma una risposta adeguata ai tempi. Siamo invitate a ripensarci in prospettiva interculturale, come corpo apostolico nel dinamismo della alleanza.
Donatella Zoia
Lo sguardo è rivolto a questo tempo di forti violenze e trasformazioni. In esso la presenza di vere fraternità, che cercano il bene della famiglia religiosa e di tutti gli uomini, può essere una risposta a quanto il Signore continuerà a domandarci.